QUANDO DORMIVO. (Ct 5, 2 ss)

     Do
C.  Quando dormivo
                       Mi
    ma il mio cuore vegliava,
                            La-
    la voce del mio diletto udii:
     Re-             Mi7
    "aprimi, sorella mia,
     Re-       Mi7
    aprimi colomba,

    ché la mia testa

    è coperta di rugiada

    e i miei riccioli
                         La-
    del frescore della notte".
     Do
    Mise la mano
                         Mi
    nella fessura della porta
                             La-
    e le mie viscere si commossero.
         Re-     Mi7
    Mi alzai correndo

    e le mie mani stillarono mirra,

    mirra fluidissima le mie dita
                            La-
    sul chiavistello della porta


A.  VI SCONGIURO
                     Sol
    FIGLIE DI GERUSALEMME,
                           Fa
    SE INCONTRATE IL MIO DILETTO
                         Mi
    DITEGLI CHE MUOIO D'AMOR.
            La-
    VI SCONGIURO
                     Sol
    FIGLIE DI GERUSALEMME,
                           Fa
    SE INCONTRATE IL MIO DILETTO
                         Mi
    DITEGLI CHE MUOIO D'AMOR.


     Do
C.  Aprii, aprii al mio amato
             Mi7
    ma non c'era,
                  La-
    già se n'era andato.
     Re-             Mi7
    E l'anima mia

    mi venne meno
                Mi7
    per la sua fuga;

    è coperta di rugiada

    lo cercai

    ma non lo trovai

    lo chiamai, lo chiamai
               La-
    e non mi rispose.

    M'incontraron le guardie
                 Sol
    che fanno la ronda
          Fa
    mi spogliarono

    mi percossero
                     Mi
    le guardie delle mura


            La-
A.  VI SCONGIURO...


    La-                     Sol
C.  Ahi! Se tu fossi mio fratello
                Fa
    ti potrei baciare
                           Mi
    senza che si scandalizzassero.


            La-
A.  VI SCONGIURO... *
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*  Mentre l'Assemblea canta l'ultimo ritornello, il cantore
continua in controcanto: "Ahi, se tu fossi mio fratello"...